L’articolo di oggi vuole essere un invito a prendere per mano il proprio destino in una epoca segnata da continue divisioni sociali.
Il ruolo della cultura e della (contro)cultura in questi casi può essere sia la croce che la delizia di qualsiasi sottocultura si presenti per fare avere una propria identità a chi, non è soddisfatto di questa sopravvivenza, in una società dai mille compromessi che serve solo ad annichilire e far sprofondare sottoterra gli animi nobili e sensibili che potrebbero davvero contribuire ad una (de)crescita della qualità della vita.
In quanto comunitaristi libertari, con idee vicine al tribalismo anarchico, abbiamo una variegata “kermesse” di pensatori ai quali attingere, ma bisogna anche focalizzarsi sul modo di costruire il proprio mondo.
Nella letteratura e nei libri, abbiamo la fortuna di avere manuali teorici e manuali pratici su come vivere la nostra vita e rapportarci nei confronti del mondo che vogliamo costruire.
Il nostro non è un club del libro e diffidate da chi è fermo da trenta anni fermo, e da trenta anni non ha fatto altro che millantare le sue posizioni "anarchiche" dal salotto di casa sua facendo buon viso a cattivo gioco sulle infiltrazioni marxiste e fasciste all'interno dell'anarchismo, gente del genere, utilizza la A cerchiata solamente per i propri clienti ed interessi.
Si sono visti tanti che non hanno difeso le loro scelte libertarie e le hanno date in pasto a chi ha usato, a propria convinzione, e ha strumentalizzato i veri concetti anarchici e libertari, facendo credere che il nostro mondo è di nichilisti, “bordellari” e gente che crea ed attira caos.
Nel nostro portale, potete leggere, gratuitamente sia manuali teorici ed articoli di pratica perché, in primis, il nostro ideale è VITA. Non è stare su internet, non è fare l'enciclopedia e non è "imbellettarci" per essere pronti a fare apertivo al bar 24h su 24 millantando di "rivoluzione", "anarchismo" e "libere comunità".
Non è postando una foto sui social a farti anarchico, non è stando a casa senza far niente a fare l'anarchico: l’anarchismo non è solo un club del libro, un sito dove scrivere, l’anarchismo è COME TU VUOI VIVERE MA SOPRATTUTTO VIVERE NEL MONDO REALE.
Le decine di testimonianze di vita fuori dagli schemi di comunità micronazionali, libertarie/anarchiche o meno, sono la prova concreta che le utopie restano tali solo finché qualcuno non le mette in pratica. La vita non è militante e non è scarificarsi ed annullarsi per una sola causa, ma è costruire.
Perché sono anarchico? Perché voglio vivere. Oggi vivere sembra significare "patate, pane e carne in scatola e 44 ore di lavoro." Ma 'vivere' non significa questo soltanto, e ciò lo sa ciascun uomo degno di portare il nome che abbia sangue nelle vene. "Vivere", mi disse un compagno, "significa sfolgorare nella luce". (dalla rivista YOGA, di Guido Keller e Giovanni Comisso a Fiume, 1920)