Il disastro di Bhopal, avvenuto nel dicembre 1984, rimane una delle più grandi tragedie ambientali e umanitarie del nostro tempo. Questo evento spaventoso ha evidenziato i pericoli associati all'uso indiscriminato dei pesticidi, in particolare del famigerato Carbaryl (conosciuto anche come Sevin), che continua ad essere uno dei pesticidi più diffusi al mondo nonostante le sue conseguenze letali. Questo articolo allarmante si propone di esaminare i dati scientifici riguardanti il disastro di Bhopal, sottolineando i pericoli dei pesticidi e invitando ad agire in modo deciso contro il sistema industriale.

Il Disastro di Bhopal

Il disastro di Bhopal ha fornito un triste esempio di ciò che può accadere quando il sistema industriale si mette al di sopra della sicurezza e della salute delle persone. Durante quell'incidente, l'infiltrazione d'acqua in uno dei serbatoi di isocianato di metile, utilizzato per produrre il Carbaryl, ha innescato una reazione esotermica che ha causato una fuoriuscita di gas tossici, tra cui il Carbaryl stesso, tracce di fosgene e altre sostanze pericolose. Questa nube tossica si è diffusa rapidamente attraverso la città di Bhopal, mietendo migliaia di vite umane e lasciando un impatto duraturo sulla salute delle persone colpite.

Le cifre scientifiche rivelano l'orrore di ciò che è successo. Durante le prime 72 ore dopo l'incidente, si stima che ci siano stati oltre 8.000 decessi, anche se le cifre ufficiali parlano di 3.928 vittime. Tuttavia, organizzazioni indipendenti sostengono che il numero reale delle vittime potrebbe superare le 25.000 persone. Oltre a ciò, oltre 520.000 individui hanno riportato effetti devastanti a causa dell'esposizione ai gas tossici, tra cui bambini e donne in gravidanza, le categorie più vulnerabili.

L'uso indiscriminato dei pesticidi, come il Carbaryl, rappresenta una minaccia costante per la salute umana e l'ecosistema. Le sostanze chimiche presenti in questi pesticidi possono contaminare le falde acquifere, avvelenare gli alimenti e causare danni irreversibili alla biodiversità. È tempo di porre fine a questa follia.

Invitiamo tutti ad agire immediatamente. Dobbiamo boicottare il sistema industriale che promuove l'uso indiscriminato di pesticidi e promuovere pratiche agricole sostenibili. È fondamentale sostenere l'agricoltura biologica e l'adozione di metodi naturali di controllo delle infestazioni. Dobbiamo esercitare pressioni sui governi affinché impongano regolamentazioni severe sull'uso dei pesticidi e incoraggino la transizione verso un'agricoltura ecologicamente sana.

Il disastro di Bhopal ci ricorda la necessità di agire, di alzarci e di proteggere il nostro futuro. Non possiamo più permettere che l'avidità del sistema industriale prevalga sulla nostra salute e sull'ambiente. È il momento di unirsi e lottare per un mondo senza pesticidi tossici, dove la vita umana e la natura siano rispettate e preservate, prima che sia troppo tardi.

Carbaryl

Il Carbaryl, scoperto nel 1958 dalla Union Carbide, ha conquistato il mercato globale grazie alla sua efficacia come insetticida. Tuttavia, il suo utilizzo esteso ha portato a gravi conseguenze per l'ambiente e la salute umana. Secondo dati scientifici, il Carbaryl è ancora oggi il terzo pesticida più utilizzato a livello mondiale, con tonnellate di questa sostanza tossica spruzzate sulle colture ogni anno. Questo dato allarmante indica l'entità del problema e la sua diffusione su vasta scala.

I Pesticidi

I pesticidi (o prodotti fitosanitari o fitofarmaci) sono sostanze chimiche (naturali e prodotte industrialmente) utilizzate generalmente in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto. 

I pesticidi sono suddivisi in diverse categorie a seconda dell’organismo contro cui sono usati, ad esempio:

  • insetticidi (combattono insetti nocivi alle colture agricole, ma anche insetti semplicemente molesti o portatori (veicoli) di malattie per l'uomo)
  • fungicidi (contrastano le malattie e le alterazioni prodotte da funghi)
  • battericidi e alghicidi 
  • diserbanti o erbicidi (utilizzati per distruggere le erbe infestanti, o malerbe; possono comprendere anche i defolianti)
  • nematocidi (combattono i vermi del terreno o nematodi)
  • acaricidi (combattono gli acari)
  • fitofarmaci – regolatori della crescita (ormoni vegetali che regolano la crescita delle colture), desfolianti, dessiccanti
  • derattizzanti e pescicidi

Insetticidi

Un insetticida è una sostanza chimica, ricavata dalla natura o sintetizzata, formulata in modo da esplicare la massima azione tossica, caustica, o comunque incompatibile con la vita degli insetti.

Classificazione Chimica
  • SOSTANZE INORGANICHE o Pesticidi Tradizionali
    • Zolfo, Cloro, Bromuro di potassio
  •  SOSTANZE ORGANICHE o Organoclorurati
    • Volatili
    • Semivolatili
    • Non volatili
      • Naftalene
      • Pentaclorofenolo
      • Tetracloruro di Carbonio

Pesticidi Tradizionali

Tra gli insetticidi tradizionali ricordiamo diverse sostanze derivate da metalli pesanti; si tratta infatti di:

  • Derivati dello zolfo: lo zolfo è un principio attivo utilizzato in molti insetticidi perché agisce anche su acari e afidi, nonché contro i funghi, come i polisolfuri di calcio e di bario 
  • Derivati dell’arsenico: Arseniati di piombo, calcio e sodio, efficaci insetticidi per ingestione (es. CuAsO4 – arseniato di rame), infatti vengono utilizzati contro diverse specie masticatrici. Altri esempi sono: Arsenito di rame (CuAsO3), Arseniato di sodio e potassio (Na2KAsO4).
  • Derivati dello zinco: si presentano essenzialmente come polveri di zinco solfato e sono molto utilizzati in agricoltura per proteggere le colture da molti insetti e dalle malattie fungine. In realtà lo zinco trova maggiore applicazione come rodenticida, es. fosfuro di zinco (Zn3P2).
  • Derivati del Fluoro: Insetticidi per ingestione con un certo effetto fitotossico (es. NaF per formiche e scarafaggi). Cianuri: A contatto con un acido forte, vengono utilizzati nella disinfestazione di navi ma con grandi precauzioni per la loro alta tossicità sull’uomo. Largamente utilizzati contro gli insetti domestici.
  • Derivati del Fosforo: soprattutto sottoforma di acido fosforico, il fosforo è alla base di numerosi prodotti fitosanitari che sono molto tossici e la loro tossicità si esplica a livello del sistema nervoso. Un esempio è il Parathion.

Fungicidi

Sono destinati all’eliminazione dei parassiti appartenenti alla famiglia dei funghi, in particolare le muffe, responsabili di molte contaminazioni alimentari. Tra i metalli ad azione fungicida ricordiamo il rame, Cu.

Verderame
  • Il verderame è un fungicida anticrittogamico a base di rame. Il suo utilizzo consente di prevenire e combattere infezioni da funghi su piante.
  • Si tratta di un preparato ottenuto dal 50% di una soluzione all’1% di solfato di rame e calce spenta, da cui si originano gli ossicloruri di rame.

Il rame interferisce con la respirazione cellulare dei funghi e per questo è considerato un fungicida ad ampio spettro.

Viene utilizzato per:

  • Ulivo
  • Uva
  • Drupacee
  • Fiore
  • Agrumi

Organoclorurati

Nell’ambito dei pesticidi organici ricordiamo invece:

  • Piretroidi
  • Ciclopentadieni clorurati
  • DDT e analoghi
  • Insetticidi organofosforati
  • Carbammati

Le lavorazioni devono avvenire in un ambiente chiuso, nel rispetto delle norme di sicurezza.

La Catena della Contaminazione Alimentare

Il problema fondamentale legato all’uso di certi pesticidi, soprattutto il DDT, non dipende tanto dagli effetti diretti che questi possono avere sull’uomo, che in molti casi si sono rivelati quasi nulli, quanto i danni che arrecano alla fauna e la flora ambientale.

Quando si utilizzano mezzi aerei per irrorare le colture:

  • 30% va fuori dall'area trattata per deriva;
  • 25% va fuori della coltura per gocciolamento, percolazione nel suolo, volatilizzazione;
  • 40% rimane come residuo sulla coltura non venendo mai a contatto con l'insetto;
  • 5% viene a contatto con l'insetto;
  • meno dell'1% è assorbito dall'insetto.
  • L’accumulo nell’ambiente è elevatissimo: basti pensare che nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi in 81 punti di monitoraggio (50,6% del totale) e in 442 campioni (34,2% del totale);∗nelle acque sotterranee si è riscontrata presenza di pesticidi in 91 punti di monitoraggio (30,3% del totale) e 170 campioni (25,7% del totale).
  • Composti debolmente degradabili di provenienza agricola o industriale si ritrovano nell'ambiente ed in misura crescente negli ecosistemi complessi. Nelle catene alimentari di vari ecosistemi si verifica una concentrazione fino ad un milione di volte dei residui (vari grammi di principio attivo per chilogrammi di peso corporeo) detto bioaccumulo.

Gli Effetti sull'Uomo

I pesticidi sono responsabili per un numero stimato di 200mila decessi all’anno per avvelenamento acuto, il 99% dei quali avvengono nei Paesi in via di sviluppo.

L’esposizione cronica ai pesticidi provoca cancro, il morbo di Alzheimer quello di Parkinson, disturbi ormonali, disturbi dello sviluppo e sterilità.


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