Sono animali pericolosi, potenzialmente aggressivi e fortemente territoriali. Si sono riprodotti a dismisura al di fuori della loro area di provenienza e rappresentano una minaccia serissima per la sopravvivenza delle altre specie e dell’intero ecosistema. Questo per quanto riguarda l'Homo Sapiens!

✍️ LETTERA APERTA spedita in data odierna (22 dicembre 2021) a: Comune di Modena, Assessorato all'Ambiente, Polizia Provinciale e Polizia Forestale dal Consolato Estense del Gran Ducato di Flandrensis.

▪️ Da alcune osservazioni svolte personalmente da noi sul territorio e da segnalazioni che abbiamo ricevuto da alcuni cittadini esprimiamo una forte preoccupazione in particolare sulle pratiche che stanno venendo svolte in modo sospetto da cittadini privati con delega della Polizia Provinciale.

▪️ Il Consiglio comunale nel 2020 ha approvato all’unanimità il rinnovo della genocida convenzione che affida alla Provincia di Modena, la gestione dei piani di controllo delle nutrie, e oltre all'aspetto etico e morale sopraggiungono anche preoccupazioni di matrice legale. Ci riferiamo nello specifico all'articolo https://www.comune.modena.it/salastampa/archivio-comunicati-stampa/2020/11/nutrie-ok-alla-convenzione-per-i-piani-di-controllo

▪️ Ci risulta da segnalazioni e confermato da alcune nostre ispezioni personali, di "cittadini (in)civili con il porto d’armi" che in zona Molini-Albareto si presentano ai residenti esibendo carte intestate della Polizia Provinciale le quali forniscono addirittura il diritto di entrare nei terreni delle loro proprietà private a tale scopo, con i colpi già pronti in canna e sparando a pochi metri dalle abitazioni, e quindi mettendo a repentaglio anche la sicurezza degli umani, spesso sparando anche ad altri animali per puro "sport", difficili inoltre da allontanare a parole e che rispondono con fare minaccioso.

🔻 Se il Comune può adottare metodi alternativi perché non lo fa? È un obbligo o una scelta questa moria di animali innocenti?

Le previsioni dell’art.544 c.p. (maltrattamento e uccisione di animali) continuano a sussistere anche a difesa delle Nutrie nonostante tutto. Quindi, se è vero che possono essere uccise senza sottostare alle procedure previste dalla L.157/92, è anche vero che non possono esserlo con crudeltà o senza necessità.

▪️ L’assenza di tale necessità si configura nell’esistenza di metodi alternativi verosimilmente applicabili!

Esistono ben altri metodi efficaci per il contenimento non cruento, bensì ecologico di questa (ed altre) specie. Oltre all’ingegneria naturalistica e alla riqualificazione ambientale esiste il controllo della fertilità. Questo ultimo metodo, già testato con successo nel Comune di Buccinasco (MI) prevede di utilizzare la sterilizzazione chirurgica di ambo i sessi e il rilascio degli esemplari nel medesimo posto di prelievo. Tale protocollo si basa infatti sulla territorialità dell’animale che tende a difendere le risorse trofiche e gli spazi da individui esterni. Tale metodo risulta efficace in contesti come oasi, parchi, fontanili, cave e in tutte quelle zone con una rilevanza naturalistica ed etica strategica. A livello economico inoltre risulta essere un metodo vantaggioso nel medio/lungo periodo.

Esistono anche le reti antinutria e antigambero per la protezione degli argini.

Molte province hanno emesso apposite "linee guida" per la gestione delle Nutrie. Tali linee prevedono che siano i comuni ad attivarsi su sollecitazione dei cittadini. Solitamente è previsto che ai richiedenti l’intervento di contenimento, vengano consegnate gabbie trappola con precise indicazioni gestionali in particolare in ordine al tipo di esca alimentare, al controllo di eventuali catture ed alla liberazione di animali non target. Quando la Nutria viene catturata è sufficiente chiamare l’associazione preposta all’assegnazione tramite le apposite reti ai rifugi o ai santuari per animali.

▪️ Inoltre, l’uccisione di una nutria deve essere giustificata da un motivo concreto e dimostrabile.

La motivazione può essere fornita da una specifica ordinanza comunale. Ma come da puntuale indicazione del Ministero dell’Interno, tale ordinanza non può essere emessa ai sensi degli artt.50 e 54 del dlgs 267 del 2000 come invece spesso avviene.

Va specificato che l’uso delle gabbie, in quanto strumenti non selettivi di cattura, è vietato dalla normativa nazionale, solamente la provincia può utilizzare gabbie trappola adeguatamente autorizzate da specifica documentazione amministrativa.

Anche se il comune di quel territorio ha emesso un’ordinanza di applicazione delle linee guida gestionali della nutria tramite cattura, deve essere dimostrato che la gabbia è posizionata proprio in funzione di tale ordinanza.

▪️ Citiamo infine il provvedimento facente parte della Legge di Stabilità approvata il 28 dicembre 2016, che comprende numerose disposizioni in materia ambientale, dalla green economy alla gestione delle risorse naturali.

L’articolo 7 della legge "impone che la gestione delle nutrie sia conforme alle previsioni imposte dalla legge nazionale sulla tutela degli animali selvatici, in particolare all’art.19 della L.157/92".

Da allora spetta alle province recepire tale normativa e provvedere all’eventuale stesura di nuovi piani di controllo che devono prevedere l’utilizzo di metodi incruenti, per far sì che la legge sia adottata e non vengano uccise altre nutrie.

Sono a noi ben noti metodi di cattura non violenti nei confronti di questi animali senza necessitarne l'uccisione (e facciamo fatica a pensare che non lo siano a un’Assessora all’Ambiente), com’è ben nota la possibilità di dargli la possibilità di finire la loro esistenza dignitosamente nelle centinaia di ecovillaggi, rifugi e santuari per animali gestiti da volontari preparati in etologia presenti su tutto il territorio, ove è anche facilissimo contenerne la proliferazione, anche tramite semplice sterilizzazione.

 ▪️ Invitiamo quindi il Comune e la Provincia di Modena a rendere pubblici e trasparenti i dati sull'osservazione delle nutrie svolta sul nostro territorio, l'eventuale comprovata responsabilità diretta dei danni all'ambiente e di interrompere questo eccidio indebito a favore di pratiche di contenimento degne di una società civile.


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Tutti i cittadini possono richiedere il riconoscimento spiegando la missione del progetto e come si intende rispettarne i pilastri ecologici.

Provincia Ecologica di Pumakawa

Questa Provincia Ecologica del Flandrensis si trova a Villa Rumipal (Córdoba – Argentina) e fa parte dell'Associazione Civile Riserva Naturale Pumakawa. Sostenendo i pilastri ecologici di Flandrensis, il santuario ha chiesto di essere riconosciuto come territorio d'oltremare di Flandrensis.

Pumakawa è composta da due proprietà: una di 2 ettari per la banca dei semi e la riabilitazione degli animali e un'altra di 25 ettari senza accesso al pubblico per il rilascio di esemplari riabilitati e la ricerca.

Flandrensis: nuove radici a Cognento (report)

Nella giornata di domenica 27 marzo 2022, i cavalieri del Consolato Estense del Gran Ducato di Flandrensis si sono riuniti a Cognento, frazione di Modena, per mettere a dimora dei nuovi alberi in un parchetto cittadino al bordo dell'autostrada e per passare un pomeriggio a contatto con la cittadinanza.

Flandrensis: nuove radici a Cognento

Vi aspettiamo domenica 22 Marzo 2022 a Cognento (Modena) per incontrarci di persona, conoscerci se già non ci conosciamo e nel frattempo mettere a dimora nuove piantine che in futuro contribuiranno ad assorbire la CO2 prodotta dall'autostrada che si trova nelle vicinanze.

🕑 Il ritrovo è alle 12:00 in via Cardinale Guglielmo Massaia all'altezza del civico 65 per poi spostarci nel parco adiacente dove, oltre a mettere a dimora le piantine, faremo un pic-nic tutti insieme.

🧑‍🌾 Quindi armatevi di bevande, stuzzichini e di volontà di rendere il mondo un posto migliore.

A domenica! 🌲

Contea Ecologica di Urabba

Questa contea ecologica del Flandrensis è stata fondata nel 2022 e si trova al numero 4 di Urabba Street a Rankins Springs, New South Wales, Australia. È composto da uno spazio aperto di 1.310 mq con alcuni alberi e arbusti.

L'obiettivo di Urabba è promuovere la missione del Granducato di Flandrensis e riunire le persone mettendo in mostra il movimento Australian Landcare unendo gli sforzi della vita reale con una presenza online mondiale.

La terra della Contea Ecologica è di proprietà di Urabba Parks, un ente di beneficenza australiano fondato per acquisire e gestire Urabba nel 2012.

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“L'unico Paese al mondo che non vuole che la sua terra sia abitata da persone”, Flandrensis si trova su cinque piccole isole delle coste dell'Antartide occidentale: e nel 2008 ha basato la sua affermazione su un'interpretazione del Trattato sull'Antartide (1959). Il trattato proibisce a qualsiasi nazione di rivendicare il territorio antartico tra 90-150° (Antartide occidentale), ma il trattato non menziona le rivendicazioni di singole persone. Così l'attuale reggente Nicholas de Mersch d'Oyenberghe rivendicò le isole a suo nome personale e inviò lettere alle Nazioni Unite e alle nazioni che firmarono il Trattato sull'Antartide per informarle della sua rivendicazione, quindi concesse le sue isole al Granducato.

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Non è stato facile spiegare la combinazione unica di essere un'organizzazione no profit ecologica utilizzando il concetto di micronazionalismo. Ma avevamo un portfolio molto forte e con tanti esempi di flandrensi in tutto il mondo che realizzavano i nostri pilastri ecologici: azioni di bonifica, eventi, marce climatiche... ♻️ 🎋🌳

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Flandrensis supporta Città di Smeraldo: Nuove Antiche Foreste

Sempre più spesso, ormai, si percepisce un gran bisogno di "ecologia", di cambiare le cose, di sperare in un futuro migliore. Allo stesso tempo non è raro che le persone finiscono per imbarcarsi in progetti che poi si rivelano di scarso valore. Se invece si uniscono le forze in progetti educativi e di alto valore ambientale, il risultato è di certo più inclusivo.

Flandrensis partecipa alla Giornata Mondiale della Pulizia

Ogni anno il Granducato di Flandrensis partecipa in 72 nazioni al World Cleanup Day, un programma annuale di azione sociale globale volto a combattere il problema mondiale dei rifiuti solidi, compreso il problema dei detriti marini. È coordinato dall'organizzazione globale Let's Do It! World, la sede si trova a Tallinn, in Estonia.

I partecipanti ai World Cleanup Days sono in genere volontari, con il coordinamento di organizzazioni non governative che assistono nella sensibilizzazione, nella logistica e nella raccolta fondi.

La Grande Guerra Micronazionale Antartica

La Grande Guerra Micronazionale Antartica, nota anche come "La Guerra di Siple", fu un conflitto micronazionale tra il Granducato di Flandrensis, Finismund, Estado de Marie e il Granducato di Westarctica che iniziò il 29 gennaio 2009 e fu conclusa ufficialmente da Flandrensis e Finismund il 1 Giugno 2009. Il conflitto ha acquisito una notevole notorietà nella comunità internazionale è stato anche menzionato in una rivista di viaggi olandese.

Flandrensis e il Conflitto di Bracconaggio

Il "conflitto di bracconaggio" fu uno stato di guerra fredda tra il Granducato di Flandrensis e il Principato di Oud-Saeftinghe. È nota come la prima crisi tra due micronazioni fiamminghe.

Consolato Estense del Gran Ducato di Flandrensis

I membri del Corpo Diplomatico Flandrense sono diplomatici che rappresentano il Granducato di Flandrensis in un altro stato sovrano. Ambasciatori e Consoli allargano la comunità Flandrense e aiutano lo sviluppo della nostra identità nazionale. Hanno contatti con le autorità e le organizzazioni locali, organizzano incontri occasionali con cittadini o altri micronazionalisti e sensibilizzano la comunità locale su Flandrensis e sui cambiamenti climatici.

Contea Ecologica di Ca' Pallai

Non permettendo a nessun essere umano di accedere nella sua madrepatria, nel 2022 il governo del Flandrensis ha stabilito i "Territori d'Oltremare", consentendo ai cittadini di far riconoscere il loro territorio come contea ecologica, provincia, dipendenza della corona o colonia del Flandrensis.

L'obiettivo della Contea Ecologica di Ca' Pallai è quello di creare un pezzo di terra dove sia possibile vivere a stretto e rispettoso contatto con madre natura, organizzare eventi per promuovere modi di vivere ecologici.

Flandrensis: mettiamo radici per il futuro!

🇪🇬 Possiedi un terreno e vuoi trasformarlo in un bosco? Contattaci! Il Consolato Estense del Gran Ducato di Flandrensis aderisce al piano d'Azione Ambientale per il futuro sostenibile tramite il bando per la distribuzione gratuita di piante forestali nell'ambito del progetto "Quattro milioni e mezzo di alberi in più: piantiamo un albero per ogni abitante dell'Emilia-Romagna"!

🌲 La Regione Emilia-Romagna prosegue nel progetto “Mettiamo radici per il futuro” con lo scopo di estendere le aree boschive e le foreste in generale, realizzare nuovi boschi e piantagioni forestali in prossimità dei corsi d’acqua, riqualificare sistemi agroforestali, siepi e filari in un contesto di valorizzazione del paesaggio e di fruizione pubblica del territorio.