L'oclocrazia crede che la democrazia e il maggioritarismo debbano essere rafforzati attraverso la violenza estrema. Crede anche che letteralmente qualsiasi azione vada bene se viene eseguita dalla maggioranza in qualsiasi scenario, inclusi aggressione, furto, aggressione sessuale e omicidio.

Il termine oclocrazia è formulato per la prima volta nelle Storie di Polibio, specificamente fra i frammenti del Libro VI. La discussione dello storico greco si inserisce in una più ampia disamina della sua teoria ciclica delle forme di governo.

Come si può vedere già nel breve inciso polibiano, l'oclocrazia è considerata come uno stadio di degenerazione della democrazia. Risulta inequivocabile che il potere del Popolo, da intendersi, in origine, a guisa di corpo politico unitario, dotato di un'autocoscienza storica, si tramuti ora in potere dell'ochlos, ossia di una moltitudine atomizzata, priva di una Weltbild, preda degli intenti dominanti di demagoghi che ne orientano a privati fini le opinioni.

La Massa, pertanto, si illude di esercitare liberamente la propria funzione, quando invece è diventata "strumento animato" di una o più persone, tipicamente, nella formulazione polibiana, di alta estrazione censitaria. Essi ottengono il compiacimento della massa, anche distribuendo denaro. Il "popolo" (ormai disintegrato) diventa corrotto, cessando così di essere un popolo libero.

Si comprende pienamente la precipuità e imprescindibilità della demagogia come strumento delle oclocrazie, in ossequio al sistematico rifiuto della democrazia che, in quanto tale, si esercita invece attraverso l'acceso confronto, anche polemico e tensorio, fra argomenti, fondate elucidazioni (logoi) e visioni del mondo.

La deriva possibile del ritorno ad uno stato di disgregazione sociale sembrerebbe essere contrastata solo da un altrettanto forte regime tirannico.

È reso chiaro all'analisi storica come la nascita delle oclocrazie rappresenti il fallimento dell'idea di libertà, costantemente minacciata e affondata dalla menzogna e dal vile conformismo del genere umano, che porta in grembo quella bonheur végétative di tocquevilliana memoria.

La Libertà, tendente a configurarsi come "idea regolativa", perciò sempre in fieri, reca con sé infatti l'onere di un intrepido ed impavido agire morale nel mondo, essendo senza di esso destinata a rimanere mera illusione.

L'assonanza dello spettro concettuale proprio dell'oclocrazia polibiana con il pensiero di Tocqueville in tema di dittatura della maggioranza è stata utilizzata per descrivere il populismo nel XXI secolo: essa opera "quando lo stato è in balìa della voluttà delle masse" ed è stata definita una pratica politica in cui "la democrazia si trasmuta in un rito collettivo di punizione e di espiazione"; in Italia ciò farebbe "rivivere un nuovo capitolo di quella che Piero Gobetti, a proposito del fascismo, chiamava autobiografia di un popolo".

In un sistema democratico, lasciata a sé stessa la maggioranza della popolazione "deciderebbe" per l'insieme degli individui, non tenendo in considerazione la visione espressa dalle minoranze: essa può invece essere autorevole o talvolta più adeguata ad un determinato contesto storico-sociale.

In termini storici, dietro all'argomentazione di de Tocqueville potevano esserci i timori di alcuni strati sociali contrari ad un incondizionato suffragio universale che, secondo loro, avrebbe dato totale peso politico ad una maggioranza con interessi diversi dai loro. L'argomentazione, però, è stata ripresa nel secolo successivo per spiegare l'ascesa al potere dei totalitarismi degli anni Trenta.

Autoritarismo Democratico

Una filosofia politica democratica di tipo monista - che nella legittimazione popolare veda l'unica fonte di autorità per un pubblico potere - si pone in potenziale tensione con funzioni professionali, come l'amministrazione della giustizia: in presenza di procedure democratiche funzionanti, cioè, si potrebbe sostenere che

"sia escluso qualsiasi «appello al cielo»; nessuno, in nome della giustizia, può legittimamente sottrarsi alle decisioni democratiche. Ma questo sembra un prezzo troppo alto da pagare per mettere la democrazia al riparo dalle ingerenze degli organi non democratici. Se ci possono essere ottime ragioni per non fidarsi di tali organi e per temere l’inefficienza, il paternalismo e le possibili derive autoritarie che essi possono implicare, tali ragioni dovrebbero essere distinte da un’adesione a tutto campo rispetto agli esiti delle procedure democratiche. In altre parole, per difendersi dai pericoli dell’autoritarismo anti-democratico non è necessario, ed è altamente imprudente, adottare una forma di autoritarismo democratico".

Teoria della Prevenzione

Lo stesso de Tocqueville teorizzò che la società moderna è divisa in moltissime fazioni trasversali: le associazioni, le quali avrebbero potuto fungere da anticorpi a questa patologia, non solo nella veste di partiti politici ma anche e soprattutto come corpi intermedi di tipo sociale, professionale o economico in generale.

A questa pluralità sociale, il diritto aggiunge uno strumento accentrato, secondo l'impostazione kelseniana in cui il nesso tra giustizia costituzionale e democrazia è ben presente:

"la giustizia costituzionale si configura come uno strumento posto a difesa delle minoranze nei confronti delle manifestazioni di volontà, contrarie alla costituzione, della maggioranza parlamentare, come argine alla nascita di una «dittatura della maggioranza»".

A tal proposito, Violante ha sostenuto che

"il principio maggioritario è in democrazia sottoposto a precisi limiti per evitare gli abusi delle maggioranze, la cosiddetta “dittatura della maggioranza”. Questi limiti al principio di maggioranza sono oggi costituiti dalla separazione dei poteri, da un nucleo di diritti fondamentali collocato fuori delle contese politiche, e che perciò “non può essere sottoposto al voto”, da una magistratura indipendente, da un sindacato sulla conformità delle leggi alla Costituzione operato dalle Corti Costituzionali".

In Italia

In Italia Dogliani ha ravvisato

"un legame tra le modalità con cui è stata esercitata la dittatura della maggioranza parlamentare (...) e i veleni oggi in circolo"

a causa del populismo nelle democrazie di massa. Per Deidda,

"la Costituzione è stata un formidabile strumento nelle mani di chi si opponeva al populismo distruttivo di ogni corretto equilibrio tra le istituzioni della Repubblica e ha rappresentato il limite invalicabile per chi non voleva che la dittatura della maggioranza divenisse la vera costituzione materiale".

C'è stato anche chi, come Bonetti, ha messo in guardia dai pericoli cui le nuove tecnologie dell’informazione, talora di segno opposto, possono dar luogo quando entrano nel dominio della politica:

"c’è il rischio di una dittatura della maggioranza e conseguente emarginazione delle minoranze, e, al tempo stesso, la possibilità che si apra la strada a «processi di controllo e di manipolazione operati da oligarchie o da gruppi ristretti di persone».

La comunicazione diretta fra cittadinanza e leadership politica, senza le tradizionali mediazioni, la personalizzazione spinta fino a forme di vero e proprio «divismo» politico, l’esibizione ostentata e furbesca dell’intimità per dare agli elettori un’ingannevole sensazione di prossimità, sono tutti fenomeni non troppo rassicuranti per l’avvenire delle nostre democrazie liberali. In questo senso, era stata stigmatizzata da Allegretti "la prevalente linea del berlusconismo di affidare la «dittatura della maggioranza» (e del premier) ai mezzi più soffici della propaganda e dell’immagine".


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Ambientalismo Senza Stato

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All'interno dei filoni ambientalisti dell'anarchismo, la questione dello Stato ha concentrato un'attenzione e una posizione rilevanti. Una prima critica verde si può trovare negli anarchici del diciannovesimo secolo, in cui lo Stato non ha spazio come forza violenta e centralizzata, in quanto corruttore della bontà della materia e della connessione riproduttiva e spirituale dell'uomo con la Natura.

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Il Transumanesimo democratico, termine coniato da James Hughes nel 2002, si riferisce alla posizione dei transumanisti (difensori dello sviluppo e dell'uso di tecnologie di potenziamento umano) che sposano opinioni politiche liberali, sociali e/o democratiche radicali.

Secondo Hughes, l'ideologia deriva dall'affermazione che gli esseri umani saranno generalmente più felici quando assumeranno il controllo razionale delle forze naturali e sociali che controllano le loro vite.

I transumanisti democratici sostengono la parità di accesso alle tecnologie di potenziamento umano al fine di promuovere l'uguaglianza sociale e impedire che le tecnologie favoriscano il divario tra le classi socio economiche.

Nomadelfia

In una frazione del comune di Grosseto c'è una comunità di cattolici praticanti, che vivono uno stile di vita ispirato a quanto riportato negli Atti degli Apostoli, e per certi versi simile all'esperienza dei kibbutz o dei falansteri.

A Nomadelfia non si utilizza denaro e i nomadelfi che ottengono guadagni fuori dalla comunità li versano a questa che provvede poi a dare a ognuno i beni di cui necessita. Il disabile o l'anziano non vengono assistiti solo dalla famiglia, ma dalla comunità stessa. L'educazione obbligatoria ai bambini viene data da membri della comunità durante l'anno, mentre gli esami annuali sono sostenuti da questi come privatisti.

Libertà o Uguaglianza?

Si oppose alla Rivoluzione francese, al comunismo e al nazismo. Descrivendosi come un "arci-liberale conservatore" o "estremamente liberale", Kuehnelt-Leddihn ha spesso sostenuto che il governo della maggioranza nelle democrazie è una minaccia alle libertà individuali e si è dichiarato monarchico e nemico di tutte le forme di totalitarismo, sebbene sostenesse anche quelle che definiva "repubbliche non democratiche", come la Svizzera e i primi Stati Uniti.

Kakistocrazia

La kakistocrazia è un'ideologia economicamente, culturalmente e socialmente variabile. È la proverbiale "Regola dello stupido" o più letteralmente "Regola del peggio", e mentre il concetto di kakistocrazia esiste da quando hanno governato gli stupidi, il concetto di kakistorazia intenzionale invece è un fenomeno di nuova creazione.

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Cent’anni fa venne promulgata la Carta del Carnaro, “fu scritta da un grande sindacalista come Alceste de Ambris e rivista da un grande poeta-soldato, Gabriele d’Annunzio. All’articolo 2 della parte generale sono condensate tutte le parole chiave della Carta: democrazia diretta, sociale, organica, fondata sulle autonomie, lavoro produttivo e sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione.

L'incoerenza e la precarietà del Transumanesimo non anarchico

Maggiore è il numero di mezzi con cui le persone possono agire, più facile diventa l'attacco e più difficile diventa la difesa.

È una semplice questione di complessità. L'attaccante deve scegliere solo una linea di attacco, il difensore deve proteggersi da tutte. Questo non è vero solo per le piccole porte di scarico termico, è vero nei nostri ecosistemi software oggi e in qualsiasi altro sistema con molte dimensioni di movimento.

Complessità, più gradi di libertà all'interno di un sistema, consentono una maggiore superficie di attacco. Quando possono provenire non solo da tutti i punti cardinali, ma anche dall'alto e dal basso.

L'arco della storia umana è un arco piegato dalla nostra creatività e ricerca verso più opzioni, più modi di esistere e agire. Verso una maggiore libertà.

Ogni invenzione umana espande nell'immediato il numero dei mezzi che abbiamo per agire. E intrecciata con tale libertà è naturalmente arrivata una maggiore capacità distruttiva...

Libera Repubblica di Wendland

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La figura del Subcomandante Marcos

Il Subcomandante Marcos (in spagnolo: Subcomandante Insurgente Marcos), chiamato anche il “Delegato Zero”, è lo pseudonimo dietro il quale si celava il portavoce (vocero) dell'EZLN. Secondo il governo messicano, dietro il passamontagna che cela il volto del Subcomandante si nasconderebbe un laureato in filosofia ed ex-ricercatore dell'Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM): Rafael Sebastián Guillén Vicente (nato a Tampico, Messico, il 19 giugno 1957). Marcos ha tuttavia sempre negato di essere Rafael Guillén. Il 25 maggio 2014, durante un pubblico discorso, ha annunciato la sua scomparsa come personaggio pubblico e il passaggio di consegne ad altre realtà indigene dell'EZLN.

Gli Anarchici sostengono la Democrazia?

La parola "democrazia" deriva da due parole greche:

demo- : una forma combinata che ricorre nei prestiti linguistici dal greco, dove significava “persone”.

-crazia : una forma combinata che ricorre in prestiti linguistici dal greco, con il significato di "governo" o "organo di governo".

Quindi democrazia significa letteralmente: "governo del popolo". O più specificamente, la maggioranza delle persone...

La Rivoluzione di Kropotkin

Pëtr Kropotkin è stato un rivoluzionario anarchico russo (possiamo considerarlo uno dei "padri fondatori" dell'anarchismo), ma anche uno scienziato e un filosofo. Il suo è però un pensiero poco conosciuto, pur essendo ricco e fecondo. La sua vita e la sua collocazione politica hanno probabilmente contribuito a metterlo in ombra, al punto che è praticamente ignorata anche la sua intensa opera geografica (a Kropotkin dobbiamo l'esatta conoscenza dell'orografia asiatica e delle varie fasi dell'era glaciale in Europa; compì infatti diverse esplorazioni nella prima parte della sua vita) così come il suo notevole contributo all'antropologia e all'etologia.

La prospettiva anarchica sull'IA: una prospettiva diversa sul futuro dell'intelligenza artificiale

L'Intelligenza Artificiale (IA) ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui viviamo e lavoriamo, ma sono tutte buone notizie?

Questo articolo approfondisce la critica anarchica dell'uso e dello sviluppo dell'IA, esplorando le preoccupazioni e le prospettive di questa ideologia sull'impatto dell'IA sulla società.

Dallo spostamento dei lavoratori umani e la concentrazione di ricchezza e potere, alla mancanza di responsabilità per i sistemi autonomi e il potenziale per l'IA di perpetuare i sistemi esistenti di oppressione e disuguaglianza, questo articolo ti darà una nuova prospettiva sul dibattito sull'IA.

Non perderti questa lettura stimolante che ti farà dubitare del ruolo dell'IA nel nostro futuro.

Manifesto di un Dissidente Digitale

Sono Il Dissidente Digitale, pseudonimo di uno scrittore e attivista anonimo. Credo che lo sviluppo e la diffusione dell'intelligenza artificiale debbano essere democratizzati, decentralizzati e guidati da principi di autonomia, autodeterminazione e aiuto reciproco. Respingo la concentrazione del potere e del controllo nelle mani di un piccolo gruppo di attori, come le grandi aziende tecnologiche e i governi.

Sostengo modelli alternativi di sviluppo open source basati sui beni comuni e rifiuto la natura proprietaria dei sistemi di intelligenza artificiale e l'uso di brevetti e altre leggi sulla proprietà intellettuale per controllare l'accesso alla tecnologia. Credo che l'intelligenza artificiale dovrebbe essere utilizzata per potenziare individui e comunità, piuttosto che essere utilizzata come strumento di oppressione e controllo.

Scrivo per sfidare lo status quo e aumentare la consapevolezza sui pericoli dell'IA. I miei articoli sono sia informativi che divertenti e ti invito a unirti a me in questo viaggio mentre lavoriamo insieme per promuovere un mondo più equo e autonomo.

De Benoist: tra Ecologia, Decrescita Sostenibile e Piccole Patrie

L'Ecologia, tagliando deliberatamente i ponti con l'universo del pensiero meccanicistico, analitico e riduzionista che ha accompagnato l'emergere dell'individuo moderno, ricrea un rapporto tra l'uomo e la totalità del cosmo, che forse non è altro che un modo per protestare contro l'imbruttimento del mondo e per rispondere all'eterno enigma della bellezza.

Gheddafi, il Libro Verde e la critica alla Democrazia

Il verde è il colore e il titolo del libro pubblicato da Gheddafi nel 1975: il Libro Verde in cui è racchiuso il suo pensiero politico. Sintetizziamo in questo articolo i tratti salienti dell’opera del Raìs.

Il Libro Verde critica i sistemi di governo "democratici" composti da partiti e parlamenti. Il voto non rappresenta la volontà popolare, ma quella del partito che raccoglie più voti.

Esso non rappresenta il popolo, ma solo una parte formata dai rappresentanti in parlamento che tutelano gli interessi economici del partito. Per il Raìs, il partito è come un clan, che persegue il suo "familismo amorale".

Impero Democratico di Sunda

Il Sunda Democratic Empire, noto anche come Sunda Empire-Earth Empire o semplicemente Sunda Empire, era una micronazione basata sulla comunità fondata a Bandung, in Indonesia. Autoproclamata come il successore dell'Impero macedone e con il dominio su molti o tutti i paesi del mondo, l'organizzazione è stata dichiarata pubblicamente ed è diventata un circo mediatico in Indonesia nel 2020. La micronazione era stata concettualizzata dal 2003 circa ed è stata segnalata per la prima volta sui media nel 2007. Poco dopo la dichiarazione pubblica, le figure di spicco dell'Impero di Sunda sono state arrestate per frode.

Socialismo Inglese

Il socialismo inglese, più conosciuto con il suo ritaglio Ingsoc e in alternativa come "orwellianismo", è un'ideologia totalitaria "doubleplus" basata sul romanzo classico di George Orwell 1984, che abita in un'area dell'AuthUnity al di fuori della bussola politica. IngSoc ha incaricato l'autore di ricordarti che la guerra è pace, la libertà è schiavitù e l'ignoranza è forza. Il grande Fratello ti sta osservando. Viene spesso descritto come "l'apice del totalitarismo", in cui lo stato ha il controllo completo sull'individuo.

Intervista-recensione al nuovo testo di Alessio Mannino “Disciplina del caos. Come uscire dal labirinto del pensiero unico liberale” (La Vela, Viareggio,2021)

Un’opera uscita recentemente che merita un’attenta lettura per la sua critica radicale ed innovativa all’intera visione liberale è il recente libro del giornalista e scrittore vicentino Alessio Mannino. Già conosciuto per Mare monstrum. Immigrazione. Bugie e tabù (Arianna Editrice, 2014) e Contro la Costituzione. Attacco ai filistei della Carta '48 (Circolo Proudhon Edizioni, 2017), Mannino ritorna alla ribalta con Disciplina del caos. Come uscire dal labirinto del pensiero unico liberale (Edizioni La Vela, 2021), una critica di fondo va anche oltre quella meramente nostalgica tipica di ambienti della così detta sinistra radicale nonché della destra radicale (quest’ultima focalizzata su posizioni che vanno dal tradizionalismo alla ripresa acritica del conservatorismo di stampo angloamericano). 

Adriano Olivetti: la concezione e l'organizzazione del lavoro

Adriano Olivetti riuscì a creare nel secondo dopoguerra italiano un'esperienza di fabbrica nuova e unica al mondo in un periodo storico in cui si fronteggiavano due grandi potenze: capitalismo e comunismo. Olivetti credeva che fosse possibile creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto, tanto che l'organizzazione del lavoro comprendeva un'idea di felicità collettiva che generava efficienza.