Cerco sempre di coinvolgere chi mi legge, in un rapporto più diretto con ciò che utilizziamo per la nostra salute e la nostra alimentazione. Dunque oggi vorrei parlarti delle erbe selvatiche come ingredienti da portare in tavola. Perchè? Te lo racconto subito, e ti porterò due testimonianze di care amiche che praticano la raccolta di erbe selvatiche.

“Le erbacce sono semplicemente delle piante di cui non abbiamo ancora imparato a conoscere le virtù. Quello che la nostra mano oggi strappa e butta via, in futuro diventerà vitale” — Valentin Elli

Con questa citazione vorrei iniziare a raccontarti quanto le erbe spontanee possano essere la rivoluzione di cui la nostra tavola (e il nostro essere) ha bisogno. Sappiamo bene quanto la coltivazione intensiva, quella che permette ai supermercati di essere sempre ben riforniti, sia pericolosa per il nostro ambiente: pesticidi, fertilizzanti, crescita stimolata forzatamente. Tutti questi prodotti chimici si riversano nel terreno, impoverendolo e inquinandolo, ma essendo prodotti che vengono nebulizzati, agiscono anche sulla qualità della nostra aria. Il cibo così prodotto è scarico di nutrimento e può produrre a livello sottile un disequilibrio energetico che si ripercuote su tutto il nostro essere, emozioni e pensieri compresi. Questa storia va avanti da decenni, e continuando su questa strada non potremo certo stupirci se l’ecosistema sarà irreparabilmente danneggiato.

Uscire da questa catena di montaggio dei vegetali non è facile, ma con alcuni semplici accorgimenti potrai iniziare almeno a sostituire alcuni ingredienti dei tuoi piatti con qualcosa di più “pulito”. 

Vediamo alcuni punti che ho evidenziato sui benefici della raccolta di erbe spontanee.

Riconnessione con l’ambiente

Le erbe spontanee sono disponibili tutto l’anno, ma è necessario conoscerle e conoscere l’ambiente in cui vivono, ognuna poi dovrà essere raccolta nel suo periodo migliore, ed entrare in questo cerchio ritmico ci permette di conoscere meglio gli spiriti verdi che ci circondano, entrando a pieno contatto con l’ecosistema, rispettandone i ritmi e la biodiversità. C’è poi quel particolare che sottolineo sempre, ovvero il beneficio di passare del tempo in Natura, che si diffonde in noi a partire dalle nostre radici, fino alla sommità del nostro essere. 

Creazione di rituali

Sappiamo quanto sia importante il ritmo per rimanere in equilibrio. Pensa ai cicli che ci governano: la respirazione, la digestione, il sonno/veglia ecc.. Seguire le stagioni e nutrirsi di cibo stagionale è già una buona base di per sé, ma se riuscissimo ad aggiungere quel famoso “senso del sacro” nei nostri gesti, ecco che la raccolta e la preparazione delle erbe selvatiche diventerebbe un vero rito, ovvero qualcosa di sacro che si ripete. Come? Riconoscendo che la raccolta, dalla ricerca al taglio delle erbe, ci mette in relazione con Madre Natura, e che questo rapporto sia da gestire con profondo rispetto, senza abusare e con la consapevolezza che dopo ogni taglio, le piante si rinforzano, conquistando la capacità di resistere meglio alle aggressioni atmosferiche. In alcune aziende agricole, hanno inserito in campi apparentemente sterili, animali erbivori come capre e alpaca, perchè grazie al loro continuo masticare, spezzare, scavare, sono riusciti a riportare in superficie radici di piante “scomparse” e a rafforzare quelle esistenti, ricreando la biodiversità. Dunque, ad ogni nostro taglio, impariamo dalle capre! 

Sapori ancestrali

Le erbe selvatiche erano usate sulle tavole dei nostri antenati. Quei sapori che ci deliziano il palato quando prepariamo una torta salata con “gli erbi” possono risvegliare in noi la connessione con la nostra linea di sangue. I vegetali ma anche i frutti spontanei infatti sono ciò che ha permesso all’uomo primitivo, di sopravvivere prima della scoperta della coltivazione. Se ci pensi, siamo qui proprio grazie a ciò che la Natura spontaneamente donava!

Anche l’olfatto gioca un ruolo importante in questo processo: gli odori dei piatti cucinati come una volta, pensa alla semplice zuppa di pane e verdure, risvegliano memorie ancestrali al pari dei più efficaci oli essenziali! Ricreare alcuni piatti ci permetterà inoltre di non perdere quelle tradizioni, e conservare un po’ di biodiversità anche a tavola! 

Nutrimento per corpo e anima

Le erbe selvatiche sono vegetali che sono riusciti a crescere senza nessun aiuto da parte dell’uomo. Sono indipendenti, forti, sanno esattamente dove nascere per crescere e diffondersi. La selvaticità, è una qualità che possiamo sviluppare anche noi, quando entriamo in contatto con l’energia di questi spiriti. Re-wild, è un termine che indica proprio il re-inselvatichirsi (in inglese suona meglio) attraverso il contatto con la natura selvatica e spontanea, anche attraverso il cibo, che è poi il materiale di cui il nostro intero essere si compone. Grazie alle erbe spontanee possiamo sviluppare anche noi umani addomesticati, alcune delle loro qualità, rifiorendo come esseri umani “spontanei”. Inoltre, scientificamente testato, le piante spontanee hanno più sostanze nutritive rispetto a quelle coltivate a parità di quantità. Questo perchè non vengono irrigate artificialmente con acqua, ma godono solo dell’acqua piovana, accumulando così più nutrienti e meno liquidi. In cottura infatti noterai che risulteranno più coriacee rispetto alle sorelle coltivate e caleranno meno di volume, proprio per la mancanza di “eccesso di acqua”. E poi il gusto, provare per credere! Assaporare il selvatico, risveglia in noi parti assopite da questa vita frenetica e omologata, dove ormai non si distingue più un cardo da un carciofo, tanto è simile il loro flebile sapore. Credo che non potrai più farne a meno.

Testimonianze

E ora, ecco che condivido le testimonianze di due raccoglitrici selvatiche!

Fabiola: “Raccogliere erbe spontanee non è solo una passione per me: fa parte del mio stile di vita. Non è solo una questione alimentare, ma un vero e proprio legame con la mia terra. Conoscerle, osservarle, raccoglierle… è un’esperienza sorprendente, che stagione dopo stagione, anno dopo anno, mi mostra e mi insegna a restare connessa con i cicli di madre natura. È anche un legame con le mie antenate: un’arte che ho appreso da mia nonna (Fiorina, classe 1904), che a sua volta l’ha appresa da sua madre… un viaggio a ritroso nel tempo che affonda le sue radici nella storia delle donne della mia famiglia. La porto avanti, la arricchisco di nuove conoscenze, la faccio crescere anche con questa consapevolezza. È meraviglioso scoprire, attraverso le erbe e le piante tutte, come la vita vince sempre, come sia una cura per l’anima imparare ad attendere, a lasciar andare e accogliere quando è il momento, a non temere il riposo, la lentezza. Ciò che è autentico, nelle mie passeggiate in natura affiora senza strappi, da sé. Basta che mi ponga in ascolto, che lasci aperta la porta del mio cuore, affinché l’amore che permea ogni cosa in natura, possa semplicemente entrare. Raccogliere e integrare le erbe spontanee nella mia alimentazione è accettare un dono offerto generosamente e disinteressatamente, che mi fa desiderare, con tutto il cuore, di ricambiare con le mie azioni, con uno stile di vita lento, e col cercare di vivere in modo da non impattare troppo sull’ambiente che mi circonda, per quanto è nelle mie possibilità. Se ci sentiamo legati alla terra, viene automatico occuparsi di essa. Trascorrere più tempo possibile in natura, ci ricorda quanto ne dipendiamo. E cercare di mantenere il suo equilibrio diventa prioritario.”

🌻Ti consiglio di seguire Fabiola nel suo progetto, perchè organizza spesso passeggiate di riconoscimento di erbe selvatiche! La trovi qui: I VOLTI DELLA TERRA 

Manuela: Per me siamo circondati da un patrimonio inestimabile offerto dalla Natura ed in primis un mio desiderio ed obiettivo è rivalutare quelle che per molti sono “solo erbacce” e portare l’attenzione alle erbe presenti nel nostro territorio. Il mio approccio con le erbe selvatiche è semplice, spontaneo e al contempo reverenziale, provo gratitudine e immenso fascino verso ciò che cresce indomito in natura e senza manipolazione dell’uomo. Ne sento la forza genuina e saperle riconoscerle e studiarne le proprietà è una forte passione che ho da sempre e che porto avanti da autodidatta. Purtroppo non è stato facile, soprattutto perché studiarle sui libri senza vederle insieme a qualcuno esperto a volte può creare dubbi sulla somiglianza di talune. Le erbe commestibili oltre ad aiutarmi in periodi economici difficili, facendomi sentire sostenuta da una Madre che nutre generosamente, hanno apportato molteplici benefici al mio organismo. Nutrirsi di erbe selvatiche per me è come rivitalizzare ogni cellula e “immagazzinare” frammenti di memorie pure della Natura, sentendomi ancor più connessa con il Tutto. Mi affido alle loro benevole proprietà anche x curare o prevenire qualche malanno, per far semplici liquori, oleoliti, incensi e prendermi cura dei capelli e della pelle creando unguenti e impacchi appositi, con ottimi risultati.

🌻Manuela ha la sua bottega vegetale, piena di piante e fiori di cui ti lascio il link se vuoi dare un’occhiata: MESSAGGI DI FIORI

 

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Una panoramica sul Bioregionalismo

Il bioregionalismo è un approccio etico, politico, ideologico, legato al territorio in cui si vive, considerato come un insieme omogeneo dal punto di vista morfologico e da quello degli esseri viventi.

Rappresenta in un certo senso "l'intersezione" tra diverse anime culturali del movimento ambientalista: quelle tradizionaliste, (in senso eminentemente folclorico-ambientalista) e quelle localiste. Lo studio delle bioregioni utilizza largamente la Teoria degli Insiemi elaborata da Georg Cantor.

Si tratta quindi di considerare un territorio geografico omogeneo in cui dovrebbero essere predominanti le regole dettate dalla natura e non le leggi che l'uomo avrebbe definito.

Antispecismo e Tradizione Spirituale

Ad un livello più profondo del pensiero antispecista ecocentrista vi è un tentativo di esautorazione dell’uomo dal centro del Creato, mentalità stabilitasi dopo millenni di storia attraverso il dominio materiale sulla natura, i miti occidentali greci, il mito giudaico-cristiano e che si concretizza in modo definitivo con la Modernità.

Pratiche come quella dell’astensione dai derivati animali in ogni forma, come nella scelta di una dieta vegana o nel boicottaggio di prodotti che usano animali nell’abbigliamento o in ambito farmacologico, nell’Occidente rappresentano una vera e propria rottura con la “tradizione” di tipo antropocentrista.

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📃 Segue traduzione in lingua italiana del documento originale.

La Cartografia Mitica, l'atto di creare e mantenere luoghi sacri

Esiste un'abbondanza di risorse, a questo punto della storia, per spiegare e preparare il terreno per questa comprensione fondamentale, qui sulla scia del cambiamento climatico, delle estinzioni di massa e della crescita sconsiderata della popolazione umana:

Qualcosa deve cambiare. Il modo in cui viviamo qui, sulla Terra, deve cambiare. La nostra situazione è diventata pericolosa.

Flandrensis: "pronti ad annettere altri Territori d'Oltremare"

Al vaglio la campagna per le nuove annessioni territoriali.

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Un documentario che vuole essere un manifesto in costante aggiornamento. Una fonte, per ispirare futuri progetti, volti a favorire processi di interazione tra Uomo e Vegetali.

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In Difesa Della Civiltà Occidentale

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Disunione Ora! Un appello per una società basata su piccole unità autonome

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🐝 Creazione di Bug Hotel ecosostenibili in omaggio al recente rapporto diplomatico con il Principato d'Anthophilia, la Micronazione delle Api.

Flandrensis: due giornate di riforestazione!

🇪🇬 ! CERCASI VOLONTARI !🌲 Vi aspettiamo questo week-end per un doppio appuntamento, stavolta di nuovo in collaborazione a Città di Smeraldo Aps e Simbiosi Magazine nell'ambito del progetto Riforestiamo in Italia - Pianta un albero 🌱 NAF (Nuove Antiche Foreste) nasce con l'intento di ricostruire parti dell'antica foresta planiziale ormai pressoché completamente scomparsa. Tutta la Pianura Padana un tempo era ricoperta da un'immensa verde foresta, con stagni, paludi e una biodiversità oggi inimmaginabile. Il sogno è vedere nuove parti di questa foresta crescere, aumentando il valore biologico del territorio, migliorando l'aria, abbassando la CO2, aumentando esponenzialmente la biodiversità e dando rifugio a tante specie, sia animali che vegetali, che oggi sono in grande difficoltà 🌲 COSA ASPETTATE ? IL MOMENTO DI AGIRE È ORA !

Nazionalismo ed Anarchismo sono davvero agli antipodi?

Prendendo spunto da un articolo in rete (leggilo qui https://www.nihilist.li/2018/01/07/historical-tradition-anarchism-nationalism/)  sulla militanza di diversi anarchici nelle organizzazioni Organisation of Ukrainian Nationalists e Ukrainian Insurgent Army (OUN, UPA) e sui legami di anarchici e nazionalisti, abbiamo deciso di scrivere un articolo scottante quanto interessante. 

Il nazionalismo e l'anarchismo possono essere compatibili? Sono davvero agli antipodi? Queste sono domande scottanti, sulle quali abbiamo meditato a lungo. Molti anarchici direbbero di no, come molti nazionalisti direbbero di no.

La risposta reale è: dipende.

"Statu Francese Assassinu!" Libere Comunità in solidarietà al Popolo Corso

Si è riacceso lo spirito separatista dell'isola Corsa. L’ondata di proteste è a sostegno del militante indipendentista Yvan Colonna, aggredito brutalmente da un detenuto nel carcere di Arles, nella regione della Provenza. L'uomo, che si trova ora in fin di vita, sta scontando un ergastolo per l'assassinio del prefetto francese Claude Erignac, avvenuto nel 1998. I manifestanti, che sono scesi in piazza al grido di “Statu Francese Assassinu”, accusano Parigi di essere responsabile del tentativo di omicidio del militante.

Ambientalismo Senza Stato

Lo Stato e le sue istituzioni governative sono state dignitose nel mainstream ambientalista come forze palliative per affrontare e risolvere gli eccessi e i fallimenti del capitalismo e del neoliberismo verso una corretta gestione ambientale. Ma questo stato ambientale cade in evidenti contraddizioni rispetto al suo impegno formale con finalità ambientaliste. Inoltre, le istituzioni governative contribuiscono ad ampliare un atteggiamento nichilista nelle azioni ambientaliste della cittadinanza.

All'interno dei filoni ambientalisti dell'anarchismo, la questione dello Stato ha concentrato un'attenzione e una posizione rilevanti. Una prima critica verde si può trovare negli anarchici del diciannovesimo secolo, in cui lo Stato non ha spazio come forza violenta e centralizzata, in quanto corruttore della bontà della materia e della connessione riproduttiva e spirituale dell'uomo con la Natura.

Flandrensis: nuove radici a Cognento (report)

Nella giornata di domenica 27 marzo 2022, i cavalieri del Consolato Estense del Gran Ducato di Flandrensis si sono riuniti a Cognento, frazione di Modena, per mettere a dimora dei nuovi alberi in un parchetto cittadino al bordo dell'autostrada e per passare un pomeriggio a contatto con la cittadinanza.

Flandrensis: nuove radici a Cognento

Vi aspettiamo domenica 22 Marzo 2022 a Cognento (Modena) per incontrarci di persona, conoscerci se già non ci conosciamo e nel frattempo mettere a dimora nuove piantine che in futuro contribuiranno ad assorbire la CO2 prodotta dall'autostrada che si trova nelle vicinanze.

🕑 Il ritrovo è alle 12:00 in via Cardinale Guglielmo Massaia all'altezza del civico 65 per poi spostarci nel parco adiacente dove, oltre a mettere a dimora le piantine, faremo un pic-nic tutti insieme.

🧑‍🌾 Quindi armatevi di bevande, stuzzichini e di volontà di rendere il mondo un posto migliore.

A domenica! 🌲