La Libera Repubblica di Alcatraz (Umbria) e il Ducato de "il Bardo" (Piemonte), due pacifiche oasi per artisti in cerca di esplorazione. L'occasione per condividere un'intervista molto accattivante con Sua Grazia il Duca Piercarlo Von Bórmida.

Il presidente Jacopo Fo della Libera Repubblica di Alcatraz e la sua improbabile università.

Dichiarata a seguito di un movimento di protesta contro il governo italiano, la Libera Repubblica di Alcatraz vuole essere una repubblica della poesia, basata sulla parola d'onore e sul rispetto reciproco. Una Repubblica che ha ridotto del 90% i consumi energetici e lo smaltimento dei rifiuti. Produce più energia di quanta ne consuma e vende questo surplus alla principale compagnia elettrica italiana.

La micronazione conta oggi 193 abitanti nel suo territorio situato vicino a Gubbio, nel cuore dell'Italia. Nasce da un'idea di Jacopo Fo, figlio di Dario Fo, famoso drammaturgo e regista italiano insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Oggi è un vero e proprio ecovillaggio ricco di opere d'arte di ogni genere, che d'estate propone strani corsi, come la terapia del culo, lo yoga pazzo o l'addomesticamento etologico del cavallo. Questi corsi ne hanno fatto un luogo di seminari estivi artistico e insolito che continua ad attrarre persone da tutta Europa.

Il Bardo

Parlando invece, del Ducato de Il Bardo: Questo concetto di micronazione al servizio dell'arte sembra rafforzarsi nel paese della Commedia dell'arte, con la comparsa poco più di un anno fa del Bardo. È un Ducato molto attivo sui reti sociali e con una comunicazione tanto dinamica quanto estetica. Questo non è sfuggito alla nostra curiosità e ci siamo affrettati ad intervistare Piercarlo Bormida, fondatore e duca di Bardo. Il nuovo ducato volutamente micronazionale che promuove anche l'espressione artistica.

Il Ducato di Bardo è descritto come una micronazione "intenzionale". Cosa intendete, vostra Grazia ?

In una realtà in cui gli esseri umani sono spesso guidati come robot senza volontà e spinti da impulsi commerciali volti a creare un mondo di consumatori involontari, noi di Bardo (nati come micronazione guidata principalmente da persone artisticamente e olisticamente consapevoli) torniamo a una definizione esistenziale che implica la partecipazione attiva e consapevole della volontà. In questo senso si tratta di una micronazione intenzionale, fortemente radicata nel rispetto della natura e nel potere creativo (e generativo) degli abitanti del pianeta Terra. Essere animati dalle migliori intenzioni del mondo non è solo uno slogan.

"Abbiamo acquistato una proprietà immersa nel bosco e cambiato radicalmente il nostro modo di vivere con una sempre maggiore attenzione all'ecologia e al rispetto del pianeta". (Piercarlo Von Bormida)

Perché ha creato la sua micronazione e chi vi haispirato?

L'idea di diventare una micronazione nasce da un percorso comunitario iniziato nel 2013 con l'omonima associazione culturale. Devo fare una breve premessa per chiarire il perché di alcune scelte fatte in questa direzione: una quindicina di anni fa, ho deciso con il mio compagno di lasciare la città e di avvicinarmi a uno stile di vita più vicino ai ritmi della natura. Abbiamo acquistato una proprietà immersa nel bosco e cambiato radicalmente il nostro modo di vivere con sempre maggiore attenzione all'ecologia e al rispetto per il pianeta, il tutto accomunato da un forte senso artistico. Vediamo l'arte come una risposta al degrado: siamo entrambi artisti, non potevamo non trasmettere questa sensibilità nel nostro progetto.

Così abbiamo iniziato a organizzare eventi e workshop con relatori di diverse discipline e nazionalità, dando vita a una comunità di persone che si identificano con ciò che facciamo. Il passaggio dalla comunità alla micronazione è avvenuto il 20 febbraio 2020 nella data del mio 50° compleanno: mi sono fatto un bel regalo, atteso ma fortemente motivato!

Ho una certa passione per la numerologia e le discipline olistiche ed esoteriche oltre che per l'araldica. Non ho avuto ispirazioni esterne a dire la verità, sebbene fossi consapevole delle micronazioni che rispetto e ammiro come il Granducato di Flandrensis con cui abbiamo stretto un patto di riconoscimento reciproco, poi ci sono anche Sealand e Christiania che ho visitato negli anni '90.

Siete mai stato in contatto con altre micronazioni italiane prima di iniziare la vostra? Quale suggerimento, supporto o messaggio avete ricevuto da loro?

Sono sempre stato affascinato dalla storia della repubblica dell'Isola delle Rose e da quella di Tavolara, ma anche dal principato di Seborga che non è lontano. L'ho anche visitato anni fa e sono rimasto molto colpito.

Il Ducato del Bardo si estende per circa 20.000 mq nel bosco di Torre Mondovì che si trova nel Piemonte meridionale nel Nord Italia. Non abbiamo contatti diretti con le altre micronazioni italiane, tuttavia ho ricevuto comunque un messaggio incoraggiante da Jacopo Fo, Presidente della Libera Repubblica di Alcatraz quando l'ho informato della nostra nascita.

Ci saranno sicuramente opportunità di collaborare con altri in futuro.

Al livello locale, Quale genere di reazioni hanno avuto le persone di Torre Mondovì alla nascita del Ducato?

A livello locale siamo stati subito accolti con una benevola curiosità: la gente ci fa tante domande, precisiamo qui che abbiamo un palazzo del governo dove sventola la nostra bandiera e una targa all'ingresso che non lascia dubbi! Di solito finiscono per unirsi alla micronazione.

Dopo la recente alluvione che ha colpito la nostra proprietà, abbiamo subito ricevuto una rapida risposta da cittadini volontari di tutto il mondo: è una testimonianza della lealtà dei nostri nuovi cittadini. Il fatto che ci siamo conosciuti come associazione culturale nei primi anni ci ha dato l'opportunità di essere apprezzati per la continuità delle iniziative culturali e ambientali e quindi di essere rispettati.

Credo che questa sia stata una scelta importante da fare prima di arrivare alla nostra proclamazione ufficiale. Una residenza artistica dove nel tempo di mezza giornata, gli ospiti hanno la possibilità di vivere i propri progetti.

Un altro aspetto è che siamo sempre più contattati da associazioni ed enti ufficiali che operano per la tutela dell'ambiente o in ambito sociale. Il progetto "Enlèvement" riscuote particolarmente successo nella regione perché porta le persone a scoprire la nostra piccola realtà rurale: si compone di una residenza artistica dove il tempo di mezza giornata gli ospiti hanno la possibilità di vivere i propri progetti creativi dedicando tempo al mantenimento del nostro territorio, prendendosi cura degli orti e degli animali del Bardo.

Abbiamo un piccolo santuario per animali salvati dagli abusi. Tutto questo viene fatto in cambio di vitto e alloggio. Abbiamo una lista d'attesa piuttosto incoraggiante di persone che desiderano vivere questa esperienza!

Credete che il micronazionalismo si capirà meglio in Italia con progetti come il tuo? Come pensa di comunicare per attirare l'attenzione?

Penso che questo particolare momento di crisi che sta attraversando l'Italia sia una buona opportunità per far crescere comunità come la nostra. Non siamo in disaccordo con lo Stato, non intendiamo rivendicare autonomia politica, diversa da quella alimentare ed energetica.

Crediamo che gli stati nazionali tradizionali non abbiano un futuro sostenibile. Stiamo aspettando un cambiamento e nel frattempo ci stiamo preparando. Sempre più persone si stanno muovendo in questa direzione e molti si stanno avvicinando all'idea di fondare una micronazione.

Il nostro progetto ha un buon potenziale di risonanza perché coinvolge operatori olistici, liberi pensatori e artisti di ogni genere, alcuni dei quali conosciuti a livello internazionale nel loro campo di riferimento. È uno dei nostri punti di forza. Abbiamo anche ambasciatori e ministri in Giappone, a San Marino e tutti stanno lavorando per promuovere il Bardo con entusiasmo.

Per attirare l'attenzione, viviamo in un'era in cui i social network sono essenziali. È quindi ovviamente che cerchiamo di farci conoscere sfruttandoli al meglio (facebook, instagram, video, ecc.).

Allo stesso tempo, organizziamo eventi che coinvolgono persone che ancora non ci conoscono come micronazione.

Abbiamo recentemente lanciato una distinzione che ci consente di riunire persone che diffondono con entusiasmo i nostri valori. Li abbiamo chiamati "Cavalieri del tempo libero" perché vogliamo sottolineare quanto sia importante usare bene il proprio tempo libero, piuttosto che attenersi allo schema del lavoro attuale.

È grazie al tempo libero che aumentiamo la nostra coscienza. Crediamo fermamente nel "tempo libero creativo" per prendere in prestito il termine dallo scrittore italiano Domenico de Masi. Il passaparola, unito ai social network, è molto importante per far conoscere il Ducato di Bardo e per posizionarlo in modo coerente. Ecco perché è importante dare il buon esempio ogni giorno.

Come micronazionalista, tenendo conto del valore e della responsabilità che ci sono dietro al Ducato, quale è la vostra visione di micronazionalismo?

Credo davvero nel micronazionalismo. È mia responsabilità come fondatore e reggente del Ducato di Bardo dare prima l'esempio. "Facciamo della nostra vita un'opera d'arte", dice Gabriele D'Annunzio.

Ho dato vita al Bardo e vorrei che diventasse una comunità sempre più coesa: il numero di persone che entrano nel Ducato non è importante, ma la qualità di quelle persone sì.

Questo è importante. Il rispetto per la natura e l'importanza della bellezza artistica in un mondo disseminato di plastica e spazzatura devono diventare gradualmente una priorità per le persone. Il Ducato di Bardo lavora per promuovere la visione del mondo in cui si distingue: una visione del mondo ecosofica e libertaria nota per un marcato atteggiamento olistico.

Sono nato in una famiglia con una storia barocca, legata a roccaforti medievali ma anche a pittori di corte, principi, pirati e rivoluzionari che credevano nel potere delle idee. Le utopie restano tali finché non si trasformano in realtà. Alla fine, tutto è possibile e siamo noi a creare la nostra realtà.


Articolo originariamente pubblicato da Olivier Martinez su Microsme.info (visitabile al seguente link: https://www.microcosme.info/post/micronations_d_italie_un_nouvel_art), traduzione ed adattamento di Urside


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Il Duca Reggente Piercarlo von Bòrmida crede fermamente nella collaborazione con il Granducato di ghiaccio più famoso del mondo e nelle sue azioni positive contro il surriscaldamento globale.

La Zona Autonoma di Urside ed il progetto Archipelago de 'il Bardo'

Il 28 settembre 2021 è il primo anno di vita della micronazione denominata Urside Micronation (nome completo Autonomous Zone Of Urside).

L'enclave micro-nazionale compie il primo anno di vita e con esso cade l'anniversario della loro adesione al progetto dell'Archipelago della micronazione amica Bardo. Sebbene l'adesione al progetto Archipelago sia avvenuta ed annunciata ufficialmente il 29 Dicembre 2020, il progetto di adesione alla micro-nazione bardica era già in mente dai momenti di costituzione della comunità degli Orsi localizzata nella provincia di Napoli.

Flandrensis invade il Bardo!

Le guerre e i dissidi tra micronazioni sono meno consueti dei macro conflitti a cui siamo ormai abituati, ma non sono impossibili, a volte accadono per divergenze, altre volte per rivendicazioni di territori in comune, altre volte per il semplice egotismo di capi di Stato usciti di senno... Ma in questo caso si è trattata di un'invasione pacifica.

Danza preispanica Tonatiuh al Ducato del Bardo – Unica data "italiana" del gruppo messicano

Altro “gemellaggio” per il Ducato del Bardo. L’occasione è nata dalla collaborazione fra il Teatro Selvatico di Isacco Caraccio (ministro alle Interconnessioni per il Ducato) e Chiara Giribaldi di Creativity Maya, che ne ha proposto e organizzato il tour.

Dopo aver toccato Barçellonette in Francia, l’esuberante collettivo ha colorato di magia la micronazione di Torre Mondovì che si è popolata di personaggi e danzatori della cultura azteca per un rituale di purificazione molto intenso.

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Il Ducato di Bardo ha ospitato alcuni monaci tibetani per il 'Progetto Eirene - danza per la terra'.

I nostri amici del monastero di Ganden hanno lasciato il ducato: ma torneranno in India con un tributo che porterà il segno della nostra amicizia oltre i confini degli stati nazionali, la bandiera del Bardo. Sono stati momenti di vera gioia e comprensione tra le anime, sappiamo che ci rivedremo, anche se non sappiamo quando.

Il simbolo del sole e della stella nera sventolerà ancora per ricordare la libertà dei popoli, e questa volta in terre lontane dalla nostra piccola patria.

Lunga vita al Tibet.

Il Santuario del Bardo

Il Santuario del Bardo è un progetto della micronazione del Bardo. È principalmente uno spazio, una casa di campagna in cui vivono esseri umani e numerosi animali, che in questo luogo hanno trovato riparo, buon cibo e la libertà di essere se stessi. Il Santuario del Bardo non è una fattoria didattica e non è una nuova versione di uno zoo rurale dove trascorrere le domeniche. Il Santuario del Bardo è un luogo dove uomini e animali convivono rispettandosi e contagiandosi a vicenda. Oltre ai nostri amici di vita, Bardo ospita temporaneamente animali selvatici da reintrodurre in natura come volpi e ricci.

Satyananda Das Baul al Bardo

In apertura alla Giornata della Terra prevista per il 22 Aprile 2023, il Bardo ha ospitato uno dei massimi cantori della tradizione musicale indiana - Satyananda Das Baul, accompagnato dalla sua compagna giapponese Hori.

Segreti di Palazzo: il Ducato del Bardo Accoglie il Principato di Shedingeh

Domenica 17 settembre 2023 il Duca Piercarlo del Bardo ha ricevuto la delegazione del Principato di Shedingeh, guidata dal Principe Daniele I accompagnato personalmente dalla Principessa Angela e dal loro erede al trono insieme ai membri ufficiali del governo - il Ministro del Turismo Baronessa Federica e il Ministro della Cultura e delle Arti Dama Elena.

Lord Dunsany cittadino onorario del Bardo

Il ducato del Bardo è orgoglioso di annunciare un nuovo cittadino d'eccezione: Lord Dunsany ha infatti accettato con entusiasmo la cittadinanza onoraria del Ducato, e questo è solo l'inizio.

Randal Plunkett ha trasformato 700 acri del suo parco a 40 chilometri da Dublino in un'area di riabilitazione e recupero di animali selvatici: foreste, prati, ruscelli e ruscelli selvatici finalmente accolgono animali liberi. Sì, perché Lord Randal ha vietato la caccia in virtù della libertà di vivere.

Ducato di Batavia

Il Ducato di Batavia (olandese: Hertogdom Batavia, tedesco: Herzogtum Batavia, latino: Batavorum) è una micronazione tra i fiumi Reno e Mosa al confine tedesco-olandese. Consiste in un'area boscosa coerente che è conosciuta come Ketelwald. L'area nord-occidentale (ex olandese) è chiamata Neder-Rijkswald ed è costituita da Sint Jansberg, Mookerheide, Duivelsberg e Sint Maartensberg. L'area sud-orientale (ex tedesca) è chiamata Opper-Rijkswald (tedesco: Klever Reichswald).

Il Ducato è stato fondato l'8 agosto 2019 dal duca Ottone I di Batavia per proteggere l'antica foresta sacra dei Batavi dalle attività umane nella zona, come il disboscamento. È vietato vivere nel Ducato, sebbene parti del territorio siano occupate da coloni e aziende olandesi-tedesche.