Bardo festeggia la propria Costituzione il 21 Giugno di ogni anno, a cavallo del Solstizio d'Estate.

E lo fa in maniera originale, unendosi al collettivo Teatro Selvatico che nasce e ha sede proprio nel Ducato diventandone giovane motore artistico.

L'intento è quello di dar vita ad una giornata di celebrazione, che cade non casualmente il giorno del solstizio d'estate, in una modalità assolutamente unica: arte come espressione metapolitica di autorealizzazione e di crescita personale.

Condividere obiettivi e finalità come segno di presenza attiva e vivifica sul territorio è il punto di partenza non solo per modificare la realtà, ma per crearla in modalità olografica sul piano del reale.

Un concatenarsi di momenti di impegno sociale come una festività nazionale può essere vissuto in maniera ironica e nel contempo costruttiva sotto il profilo emozionale: l'arte è per i bardici la chiave di volta per eccellenza atta ad aprire il mondo della bellezza e della consapevolezza come risposta al degrado. Le iniziative della micronazione sono infatti sempre attente all'impatto ambientale e alla preservazione dello spazio circostante.

Il Ducato è stato popolato da personalità differenti in ambito artistico, i suoi luoghi immaginati da artisti e creativi che hanno dato vita, linfa ed energia ad una creatura che si pone come esempio possibile per un’altra società.

Il Piemonte è una terra di magia, i luoghi del Bardo ne sono pregni: una grotta che respira al ritmo di madre Terra, le colline che fanno sentire chi vi accorre protetto da un abbraccio verde, il fiume che dà vita e cura alle creature che lo avvicinano, il bosco che nasconde le energie antiche e la forza di Kernunnos, il genius loci della micronazione che dai tempi dei Celti e prima ancora unisce uomini e animali in un ciclo perpetuo di creatività. 

Installazioni sonore, visive, atti performativi, uno sguardo multisensoriale libero dalla cacofonia del mondo moderno. Come dice l'ambasciatore in Toscana, il professore ed archeologo Alberto Maria Pollastrini: “Un faro nell'oscurità, un guizzo nella banalità.” 

I momenti più intensi sono stati l'alzabandiera in cima alla collina di Torre Mondovì (dove svetta un pennone che scruta la Val Casotto e la Val Corsaglia) dopo una passeggiata silenziosa tra i boschi confluita nell'anfiteatro del Comune dove il Duca ha fatto il suo discorso ai cittadini, le installazioni disseminate in esterni ed interni dedicate ad approfondire cosa è il Bardo intentional micronation, i videosaluti di Ministri ed Ambasciatori da tutto il mondo (Nigeria, Giappone, San Marino, Portogallo, Pakistan, India, Belgio, Francia, Congo, etc.) ed i saluti di personalità del quinto mondo come il Granduca Nicholas del Flandrensis. A seguire una giornata fatta di performance condotte dal Teatro Selvatico che hanno coinvolto le famiglie accorse al giorni di festa ed una serata in cui live di musica elettronica e visual-acts hanno colorato il Ducato proiettandolo in un futuro dove arte-tecnologia e natura vanno a braccetto.

Senza dimenticare l'ordinazione dei Cavalieri del Tempo Libero e della Stella Nera, il Capitolo ufficiale del Bardo, che ha commosso la nuova nobiltà in cui crede il Bardo: una nobiltà fondata sul rispetto per l'ambiente e per madre Natura. Non resta che aspettare la prossima edizione del 2022, in cui il festival NaturArte e Bardo ancora una volta saranno protagonisti di momenti unici per il territorio monregalese.


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