"Fonderemo una Libera Repubblica naturalistica e poetica, un gesto dadaista, un grande gioco. Ma un gioco vero. Ogni volta che diciamo che fondiamo una repubblica vediamo le facce degli amici che si illuminano. Abbiamo bisogno di uno spazio per il sogno."

Così chiosava Jacopo Fo, figlio d'arte del più noto Dario Fo e Franca Rame, alle soglie del 25 luglio 2009.

"Una Libera Repubblica fondata sul gioco, il comico, la passione, la fantasia e l’impegno civile. Abbiamo gia' avviato le pratiche per essere riconosciuti dalle decine di micro repubbliche del mondo (siamo dentro un movimento planetario). Poi chiederemo di entrare nell’Onu, nell’Unione Europea (...). Una cosa possiamo garantire fin d’ora: La Repubblica sara' un grande strumento per fare casino!"

Quel giorno nasceva la Libera Repubblica di Alcatraz, 500 ettari di boschi e oliveti tra Gubbio e Perugia.

"Questa scelta difficile si e' resa indispensabile a causa del degrado spaventoso della vita sociale italiana.

Quando andiamo all’estero, con imbarazzo ammettiamo di essere italiani. La gente strabuzza gli occhi e chiede: ma perche' avete votato quel vecchio satiro? Perche' fate leggi che aiutano truffatori e imprenditori disonesti? Perche' non capite che bisogna risparmiare energia e sviluppare le fonti rinnovabili? Da ieri possiamo dire che non siamo italiani. La nostra e' una repubblica poetica, basata sulla parola d’onore e il rispetto reciproco."

Si tratta inoltre di una repubblica che ha ridotto del 90% i propri consumi energetici azzerando lo spreco e che produce piu' energia di quella che consuma.

"Abbiamo battuto moneta (il Talento) abbiamo stampato francobolli e passaporti, e centinaia di bandiere che sventoleranno sulla Repubblica e sulle enclavi autonomiste che vorranno aderire in ogni parte del mondo formando una grande federazione di libere repubbliche. Abbiamo i nostri orti, i nostri canali di informazione, la nostra energia e i nostri cimiteri. Quindi possiamo proclamare la nostra indipendenza, il nostro essere nazione onirica autonoma. Sono arrivato in questo posto per starci una settimana, ci vivo da 40 anni.

Perché scegliere il nome Alcatraz? Deriva dal nostro motto: la vita è una prigione, cerca un carcere da cui si possa fuggire, Alcatraz."


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